Molti consumatori si chiedono se abbiano diritto a un rimborso sulle bollette di luce e gas, specie dopo errori di fatturazione, addebiti non dovuti oppure in occasione dell’introduzione di nuovi bonus a tutela delle fasce di reddito più fragili. Ottenere un rimborso è possibile, ma è fondamentale conoscere procedure, documenti necessari e tempistiche per evitare errori che possono rallentare o bloccare l’iter di restituzione delle somme dovute.
Chi ha diritto al rimborso: casi frequenti e bonus automatici
Il diritto al rimborso può nascere in seguito a svariati motivi, tra cui:
- errore nel calcolo dei consumi e conseguente bolletta troppo alta, poi rettificata;
- pagamento doppio o importo non dovuto per disservizi, guasti o errata applicazione della tariffa;
- somme fatturate oltre i termini di prescrizione previsti dalla normativa vigente;
- chiusura del contratto con saldo a credito dell’utente;
- accesso a misure straordinarie come il bonus bollette 2025, rivolto alle famiglie con determinati requisiti di reddito (ISEE).
Nel 2025 molte famiglie italiane beneficiano di un rimborso automatico grazie al nuovo bonus bollette: si tratta di un aiuto economico fino a 200 euro per le utenze domestiche (elettricità), riconosciuto ai nuclei familiari con ISEE fino a 25.000 euro. In particolare:
- il contributo è automatico per chi ha ISEE sotto 9.530 euro, senza bisogno di fare domanda specifica;
- per chi ha ISEE compreso tra 9.530 e 25.000 euro è necessario presentare una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata, per l’erogazione nei trimestri successivi all’invio;
- il bonus è cumulabile con altri sostegni sociali e può essere accreditato direttamente in bolletta o tramite bonifico, a seconda delle disposizioni del gestore energetico;
- questa misura mira a riequilibrare i costi dell’energia per le famiglie più vulnerabili, in un contesto di tariffe ancora superiori rispetto ai livelli pre-crisi.
Tali agevolazioni sono solo uno dei casi in cui può maturare la restituzione di somme da parte delle società fornitrici energetiche, ma rappresentano il nuovo quadro strutturale per il 2025 secondo la normativa vigente.
Come chiedere il rimborso: la procedura corretta
Ottenere rapidamente un rimborso sulla bolletta richiede di seguire alcuni passaggi chiave:
- Contattare il proprio fornitore, preferibilmente per iscritto, esplicitando la richiesta e il motivo (errore in bolletta, doppio pagamento, bonus, chiusura contratto ecc.);
- Scaricare e compilare il modulo di richiesta rimborso dal sito del gestore (ad esempio per Servizio Elettrico Nazionale è disponibile un modulo specifico);
- Allegare una copia del documento di identità dell’intestatario del contratto, il codice POD o Numero Cliente (reperibili sulla bolletta), l’ultima bolletta ricevuta e qualsiasi documento utile a giustificare la richiesta (ricevute di pagamento, comunicazioni precedenti);
- Inviare la documentazione utilizzando i canali ufficiali: email, fax, posta ordinaria o area clienti online (ogni operatore ha indicazioni dettagliate sui contatti giusti);
- Attendere la lavorazione della pratica. I tempi possono variare da pochi giorni a qualche settimana, specie in caso di controlli aggiuntivi o richieste incomplete.
Un modulo compilato in modo errato o privo delle informazioni essenziali può causare ritardi o il rifiuto della richiesta, quindi è fondamentale prestare attenzione a tutti i campi richiesti. Per importi fino a 5.000 euro, spesso il rimborso avviene tramite assegno non trasferibile spedito all’indirizzo dell’intestatario, oppure direttamente in bolletta se previsto dal fornitore.
Bonus bollette e altre agevolazioni: requisiti economici e documentazione
Quando il rimborso deriva da misure straordinarie come il bonus energetico, i criteri sono fissati dalla normativa nazionale e variano a seconda della fascia reddituale. Per il 2025, il principale riferimento è il bonus straordinario da 200 euro per le famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro, regolato dal decreto-legge n.19/2025 e successive circolari applicative.
La misura prevede:
- Erogazione automatica per ISEE basso; accreditamento posticipato dopo presentazione DSU aggiornata per chi supera la soglia minima;
- Compatibilità con altri bonus sociali (acqua, gas, teleriscaldamento ecc.);
- Meccanismo di controllo centralizzato: l’INPS verifica la situazione reddituale attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica e trasmette i dati ai fornitori di energia, che applicano la riduzione direttamente sulle bollette delle famiglie aventi diritto;
- In caso di mancato accredito, è possibile presentare reclamo formale allegando la ricevuta di presentazione della DSU e copia del documento di identità, chiedendo il riesame della posizione.
A tal proposito, molti fornitori offrono assistenza diretta per la verifica dell’ISEE oppure strumenti di calcolo online per orientare gli utenti tra le varie possibilità.
Se il rimborso richiesto riguarda invece errori di fatturazione o pagamenti inutili, la documentazione necessaria va modulata sul caso specifico ma è sempre opportuno conservare e inviare:
- la bolletta contestata con i dettagli degli addebiti risultanti errati;
- ricevute di eventuali pagamenti già effettuati;
- copia delle precedenti comunicazioni intercorse con il servizio clienti;
- ogni atto utile a dimostrare la situazione (ad esempio comunicazioni ufficiali di variazione tariffa, chiusura contratto ecc.).
Come evitare errori nella richiesta e accelerare la procedura
Per ottenere il rimborso senza intoppi e nel minor tempo possibile è importante:
- Leggere attentamente le istruzioni del gestore e utilizzare solo i moduli aggiornati disponibili sul sito ufficiale;
- Compilare in modo completo ogni campo, senza lasciare dati mancanti o parziali;
- Allegare obbligatoriamente copia del documento d’identità e ogni ricevuta utile;
- Spedire tutto tramite i canali più rapidi (preferibilmente email certificata o area clienti online), conservando una copia della comunicazione inviata e la prova di spedizione;
- Verificare periodicamente lo stato della richiesta attraverso il servizio clienti o l’area utenti digitale.
In caso di mancato riscontro entro i termini previsti o diniego ingiustificato, è possibile:
- inoltrare un reclamo formale al fornitore;
- se la controversia non si risolve, rivolgersi ad associazioni dei consumatori oppure attivare la procedura di conciliazione messa a disposizione dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che tutela i diritti dei consumatori utenti delle utenze energetiche.
È inoltre importante ricordare che, in base alla normativa sulla prescrizione, il diritto al rimborso si estingue dopo due anni dall’emissione della bolletta contestata (per l’energia), quindi occorre agire tempestivamente per non perdere la possibilità di recuperare quanto dovuto.
Conoscere in modo puntuale la normativa, i canali e le tempistiche consente a ogni utente di ottenere rapidamente il rimborso sulle bollette senza errori, accedendo così alle tutele previste dalla legge e dai bonus sociali, fondamentali in un contesto di aumenti e instabilità dei costi energetici.