La sicurezza dei soldi depositati sul conto corrente rappresenta una delle principali preoccupazioni dei risparmiatori contemporanei. In tutti i paesi membri dell’Unione Europea, inclusa l’Italia, la normativa vigente prevede un sistema di garanzia dei depositi bancari volto a tutelare i clienti delle banche tradizionali e online di fronte all’eventualità di un fallimento dell’istituto di credito. Tuttavia, molti utenti ignorano il vero funzionamento di tale sistema, i suoi limiti precisi e quali rischi residui possano permanere al di fuori di quanto stabilito dalla legge.
I fondamenti legislativi della garanzia bancaria
La garanzia dei depositi è regolamentata dalla direttiva europea 2014/49/UE e recepita nella legislazione italiana. Il principio cardine stabilisce che ogni depositante, indipendentemente dal tipo di banca scelta — sia essa tradizionale, online o digitale — sia tutelato fino a 100.000 euro dei propri depositi nella medesima banca, inclusi sia conti correnti sia conti deposito. Questo importo rappresenta il limite massimo coperto dal fondo di garanzia, il cui scopo è restituire il capitale fino alla soglia prevista qualora la banca divenisse insolvente.
L’attuazione del sistema di protezione avviene tramite un organismo designato chiamato Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), supervisionato dall’Autorità bancaria europea, che opera in conformità agli standard minimi fissati dall’Unione Europea. Tutte le banche che raccolgono depositi dai clienti dell’UE sono obbligate, per legge, ad aderire ai rispettivi sistemi nazionali di garanzia dei depositi, il che implica che la garanzia dei depositi si applica tanto agli istituti storici quanto alle banche online, come Webank, Sella, Fineco e N26.
Limiti operativi e casi particolari
Il limite di 100.000 euro per depositante è cruciale da comprendere nei suoi dettagli applicativi. Esso riguarda il totale delle somme detenute presso una singola banca: se un cliente possiede più conti correnti o depositi presso lo stesso istituto, la copertura non si applica a ciascun conto individualmente, ma al cumulo complessivo dei fondi.
Nel caso di conti cointestati, la garanzia si moltiplica per il numero di intestatari. Ad esempio, su un conto cointestato tra due persone, la protezione si estende fino a 100.000 euro per ciascun depositante, ossia 200.000 euro complessivi. Se la liquidità depositata supera questa cifra, la parte eccedente non sarà coperta: una liquidità di 280.000 euro garantisce il rimborso solo fino a 200.000 euro; per tutelare l’eccedenza, è consigliabile aprire un nuovo conto presso un altro istituto.
La copertura si applica anche nel caso in cui la stessa persona detenga conti in banche diverse. In tal caso, il limite di 100.000 euro si riferisce a ciascun istituto, offrendo dunque la possibilità di ripartire i fondi fra più soggetti bancari, ognuno garantito singolarmente dal fondo di tutela.
Cosa viene escluso dalla garanzia
Sebbene la normativa offra una copertura ampia, non tutte le somme depositate sono garantite. Sono escluse:
- Le somme eccedenti i 100.000 euro per singolo depositante presso la stessa banca.
- I prodotti finanziari come azioni, obbligazioni, fondi comuni, polizze assicurative e altri strumenti di investimento non sono coperti dalla garanzia; essa si limita a conti correnti, conti deposito e libretti di risparmio.
- I depositi vincolati in valuta estera potrebbero essere soggetti a regole particolari definite dall’istituto e dal sistema nazionale.
- Le somme detenute da enti pubblici o grandi aziende (alle quali si applicano altri sistemi di tutela o garanzie specifiche — ad esempio nei finanziamenti alle piccole e medie imprese il limite può essere diverso, come nel Fondo di Garanzia per le PMI).
Per quanto riguarda i mutui e le garanzie sulle operazioni di finanziamento, il sistema nazionale prevede limiti e requisiti specifici, come nel caso della garanzia pubblica del 50% sul Fondo prima casa o sui finanziamenti finalizzati alla liquidità per imprese. Questi meccanismi rientrano in normative diverse dalla tutela della liquidità privata e devono essere valutati caso per caso in relazione ai contratti sottoscritti e alla natura delle operazioni bancarie.
L’effettiva sicurezza e i rischi residui
I sistemi di garanzia sono stati progettati per offrire un elevato livello di sicurezza ai risparmiatori. Nel caso remoto di una crisi bancaria o insolvenza, l’erogazione della copertura dovrebbe avvenire, secondo la normativa europea, entro 7 giorni dalla dichiarazione di fallimento dell’istituto. Tuttavia, permangono alcune criticità:
- La garanzia viene attivata solo dopo la dichiarazione di insolvenza della banca da parte delle autorità.
- Non è prevista la copertura per svalutazioni temporanee derivanti da eventi sistemici, crisi del sistema bancario o perdite da instrumenti finanziari diversi dai depositi.
- Eventuali fondi detenuti in banche registrate fuori dall’Unione Europea potrebbero non essere protetti dal sistema comunitario.
- La procedura di rimborso, sebbene normata, può subire rallentamenti in casi straordinari di crisi sistemiche o elevata complessità procedurale.
Alcuni clienti potrebbero non essere consapevoli che la protezione dipende, oltre che dal rispetto dei limiti di legge sul deposito, dalla regolare adesione della banca al fondo nazionale. Questo è solitamente garantito per tutti gli istituti che offrono regolarmente servizi bancari ai residenti in Italia.
Consigli pratici per la massima sicurezza
- Non superare la soglia garantita di 100.000 euro nei depositi della stessa banca; se necessario, suddividere la liquidità presso più banche.
- Controllare periodicamente lo stato giuridico della banca e la sua adesione al fondo di garanzia dei depositi.
- In caso di conti cointestati, conteggiare attentamente la ripartizione della protezione.
- Non confondere la garanzia dei depositi con coperture su prodotti di investimento, per le quali valgono regole completamente diverse.
Per approfondire la struttura e la storia del sistema di garanzia europeo, si può consultare l’ampia voce dedicata su sistema europeo di garanzia dei depositi, che illustra la genesi normativa e l’evoluzione dei meccanismi di tutela finanziaria.
In conclusione, i depositi bancari dei risparmiatori italiani e europei risultano effettivamente al sicuro entro il limite di 100.000 euro per depositante per banca, purché rispettati i criteri di cumulo e suddivisione. Per fondi eccedenti, la sicurezza dipende dalla diversificazione tra più istituti di credito o dall’attenta valutazione di soluzioni alternative di investimento. Comprendere questi meccanismi è essenziale per la protezione del proprio patrimonio e per una gestione consapevole delle finanze personali.